La puntata di questa settimana si concentra sulla zona commerciale e industriale di Portoferraio. Mi scuso se di nuovo ho scelto un tema concernente il capoluogo, ma, come per il porto, anche questa zona rappresenta un patrimonio che anche gli altri Comuni dovrebbero considerare con attenzione. La zona portuale è l’accesso, la prima impressione, il punto di arrivo, la presentazione ufficiale di ogni visitatore che arrivi all’Elba, indipendentemente dalla destinazione finale. Allo stesso modo la zona commerciale e industriale, con le grandi vie di scorrimento così vicine, verso i cartelli “Tutte le Direzioni”, attraverso cui residenti e non forzatamente passano, riguarda tutti.
Questa zona ha in comune alcune caratteristiche non proprio fortunate con il porto. Il consumo del territorio italiano ha subito un’accelerazione drammatica: nuove costruzioni e infrastrutture di pesante impatto devastano quello che è un bene comune fragile e irriproducibile. L’Elba non fa eccezione. Nella visione di Italia Nostra territorio e paesaggio coincidono: difendere il territorio significa quindi tutelare uno dei paesaggi più complessi e preziosi, quali è quello ereditato dalle generazioni che ci hanno preceduto e che rischiamo di non riuscire più a trasmettere nella sua integrità, alle generazioni future. Il porto, e così la zona industriale e commerciale, devono svolgere un ruolo cardine per rinnovare le basi di una migliore cura dei luoghi a cui siamo abituati, che frequentiamo con maggiore frequenza, a cui ognuno di noi ha diritto, per aumentare il potenziale di crescita e rafforzare la coesione sociale indipendentemente dal valore commerciale e turistico finale, e riuscire così a conseguire una diffusa qualità della vita, intesa come valorizzazione del territorio, qualità delle relazioni, gradevolezza dei luoghi.
Noi tutti abbiamo diritto a vivere meglio, a non essere sopraffatti dal grigiore. Abbiamo diritto a non essere invasi da enormi cartelloni pubblicitari e da un’illuminazione prepotente che prende invece la precedenza sui ritmi normali della nostra vita. Affronterò in questa puntata un aspetto preciso, particolare, che può forse stupire e far sorridere, ma che ultimamente ha assunto peculiarità e presenza sempre più rara: l’ombra! Sempre più difficile da trovare è l’ombra di alberi, rari o potati selvaggiamente, l’ombra di pergole, il fresco della vegetazione. Sto parlando del verde urbano sia come forza del colore in contrasto col grigio che come barriera, come muro vegetale contro il vento, la polvere, o l’inquinamento. Sarà una disamina, non aggressiva, di quanto, con poco, e con buona volontà, si può, se ci crediamo, riabilitare il presente, riconsegnarlo nelle mani e soprattutto agli occhi dei cittadini, per far dimenticare l’Elba “mangiata”. La potenza del nostro verde, la grande capacità di crescita e di sopravvivenza della nostra macchia mediterranea, delle nostre piante autoctone e di quelle che amano il nostro clima, la convinzione che sia necessario contribuire in ogni modo, ad ogni livello, ad un miglioramento della qualità della vita, possono davvero sorprendere. Ma ci dobbiamo credere.
La trasmissione andrà in onda stasera giovedì 17 aprile alle 22,10 dopo il Tg, e sarà ripetuta domenica dopo il telegiornale giornaliero, sia alle 13,30 che alle 20,30. Ogni puntata sarà visionabile anche all’interno del sito della Sezione Elba e Giglio di Italia Nostra , oltre che sulla finestra video di Tenews.it.