Ben 234 oggetti, molti mai esposti, e d’incredibile valore storico, come le lettere scritte di pugno di Napoleone Bonaparte. Da oggi le residenze Napoleoniche si sono arricchite di un nuovo patrimonio, donato – in comodato gratuito – dall’elbano l’avvocato Marcello Pacini. Sindaco di Portoferraio dal 1966 al 1968, dal 1976 al 2001 è stato direttore della Fondazione Giovanni Agnelli, Pacini vive a Torino. Collezionista importante anche di oggetti riguardanti l’Elba e Napoleone, oggi presiede la “Fondazione Villa Romana delle grotte” creata per tutelare l’importante sito archeologico elbano.
“Ho sempre pensato – ci ha detto Marcello Pacini – che questa mia collezione che ho raccolto in oltre 20 anni di ricerca, restasse in un museo di Portoferraio, e quindi l’unico museo professionale e vero è quello delle Residenze Napoleoniche. Siccome la maggior parte di questi oggetti è centrato sul rapporto di Napoleone con l’Elba, ritengo che questa è la collocazione ideale. Per questo – conclude -sono molto grato al Sovrintendente Borrelli e alla direttrice Martinelli”.
Firmando il contratto del comodato gratuito con Gian Carlo Borrelli, soprintendente, e Roberta Martinelli, direttore delle residenze napoleoniche, Pacini ha deciso di donare la collezione Biblioteca storica “Napoleone e l’Elba”, composta da preziosi oggetti, suddivisi in sei sezioni. Ci sono documenti autografi, come ordini e lettere, che testimoniano il cambiamento dell’isola dopo Napoleone Bonaparte. Molto interessanti quelle provenienti da Saint-Cloud che riguardano il governo amministrativo dell’Elba dal 1810 al 1811. Nove sono scritte dall’Elba e riguardano i problemi gestionali del nuovo piccolo regno: dalla costruzione della residenza dei Mulini, all’acquisto di un’imbarcazione. E poi ancora si possono trovare testi e immagini di Napoleone all’Elba insieme al suo fedelissimo maresciallo Bertrand. Vi sono resoconti di rappresentanti delle potenze vincitrici che accompagnarono l’Imperatore nel suo viaggio a Portoferraio. Documenti importanti come quelli della richiesta del Grande còrso di rafforzamento delle fortezze di Portoferraio e Longone. Di grande importanza inoltre l’enorme quadro “Veduta di Portoferraio” che sarà collocato ai Mulini al termine dei lavori. Infine una serie di volumi che vanno dal 1880 a al 1950 relativi a Napoleone, andranno ad arricchire la biblioteca del Museo sinora lacunosa. I documenti saranno esposti a Villa San Martino, a rotazione, a partire dal mese di ottobre.
“La prima riflessione da fare secondo me è il ringraziamento all’avvocato Pacini – ci ha detto il Sovrintendente ai Beni Culturali, Gian Carlo Borrelli – che ha avuto fiducia in noi. Mi auguro che questo gesto venga preso ad esempio: noi abbiamo un mecenate che si fida dello Stato. Il mio compito è proprio quello di far in modo che questa fiducia venga rispettata. Ed io m’impegnerò per questo”.
“E’ una collezione bellissima di quasi 300 pezzi – ci ha detto invece la direttrice delle Residenze Napoleoniche Roberta Martinelli – che ormai sono diventati introvabili sul mercato antiquario. Come le lettere di Napoleone scritte dall’Elba e che riguardavano proprio la costruzione delle residenze Napoleoniche, che ritengo preziose in maniera straordinaria”.