La riflessione sul valore e sul ruolo della cultura nel nostro Paese è stata al centro dell’evento “Gli Stati Generali della Cultura” che si è tenuto giovedì 15 novembre 2012 a Roma. Al dibattito hanno partecipato anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente FAI Ilaria Borletti Buitoni.
La cultura deve essere il motore dello sviluppo del nostro Paese. È quanto emerge dall’evento “Gli Stati generali della cultura” che si è tenuto ieri a Roma e a cui sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente FAI Ilaria Borletti Buitoni.
Per il Presidente della Repubblica Napolitano la cultura può rappresentare un volano fondamentale per avviare una nuova prospettiva di sviluppo in Italia e anche, più in generale, in Europa. È responsabilità della politica saper scegliere, dover dire dei “no”ma anche saper pronunciare i giusti “si”. Per Giorgio Napolitano sulla cultura e la ricerca scientifica sono stati detti troppi “no” negli ultimi decenni, bisogna quindi ripartire dall’Articolo 9 della nostra Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
È su questo stesso Articolo che si fonda la missione del FAI. Infatti secondo il Presidente della Fondazione Ilaria Borletti Buitoni “La cultura può salvare l’Italia ma deve essere al centro di una azione di rilancio e sostegno forti, in grado di invertire una politica che per vent’anni ha tradito la vocazione del nostro Paese: dal paesaggio violato dalla cementificazione, ai beni storici privi di manutenzione, ai linguaggi culturali di musica, teatro, danza, ai problemi gravissimi che coinvolgono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
Per il Presidente FAI “Dopo quella economica e del lavoro, la crisi della cultura è la grande emergenza da affrontare senza tentennamenti e ritardi. Il ruolo del Terzo settore impegnato nelle attività culturali, di associazioni, fondazioni e cooperative, è fondamentale: un ruolo che va riconosciuto e sostenuto anche per favorire l’occupazione dei giovani”.