Il Parco Letterario dell’isola d’Elba per ora e’ un progetto in attesa di verifica.
Responsabile e’ il prof. Gianfranco Vanagolli
In attesa di poter sviluppare questa idea, come segno augurale abbiamo riprodotto il simbolo dei Parchi Letterari Italiani.
“La letteratura, flora del pensiero, ha contribuito a formare ipotetici Parchi che si sono nutriti di terra, panorami e pietre per comporre le parole dettate dai luoghi dell’ispirazione” (S. Nievo).
Luoghi da visitare lungo un itinerario di storia, arricchito dei momenti di arte, I Parchi Letterari sono simboleggiati dall’Albero del Viaggiatore, come viene comunemente chiamato il Ravenala che cresce in Madacascar e le cui foglie concave raccolgono e conservano la rugiada per nutrire il viandante assetato.
E’ una pianta che ha uno stipite eretto, colonnare, che giunge a dieci metri d’altezza, non è un vero tronco ma la sua forma può ingannare. Le foglie formano un magnifico ed enorme ventaglio, e la loro attaccatura è molto stretta e convergente. Lì si conserva l’acqua piovana, provvidenziale per il viaggiante occasionale. Da qui il nome. E’ un albero portafortuna per chi lo porta lontano e lo trapianta.
Nove le foglie nel disegno del marchio, ciascuna con il nome di una Musa che ricorda il sapere dei greci, l’essenza del comportamento.
La prima foglia Polimnia: La scrittura afferma ogni altra disciplina, umanistica e scientifica, sapienzale e itinerante, percorrendo ogni via che si può raccontare, La letteratura è l’arte della scrittura. Provocate nella vostra mente la sua ballata paesaggistica nell’ieri, nell’oggi e nel domani della vostra comunità.
La seconda foglia Calliope: Non cambiate la lingua dell’autore per semplificarla ai visitatori. Rendetela spettacolo, emozione che viene dal tempo e – se scritta in lingua diversa – rendetela, con garbo, italiana, in forma musicale, poetica.
La terza foglia Clio: Con amorevolezza massaggiate e strizzate la vostra terra, il vostro paese e la sua storia. Che è unica e vi appartiene, tesoro che soltanto voi, socialmente potete rendere d’oro.
La quarta foglia Tersicore: Non fate restauri costosi. La bellezza è un tocco da usarsi su quel che esiste, non un falso tirato a lucido
La quinta foglia Urania: Abbiate il coraggio di proporre nel Parco Letterario una novità di qualità vostra, tesa ai vertici di conoscenza del Cosmo, specifica, senza chiedere l’intervento di personaggi esterni in qualche modo spettacolari. E’ la vostra linfa umana che dovete tirare fuori, con endemismo ed eleganza. In tempi brevi fin dapprincipio, qualche mese.
La sesta foglia Euterpe: Ricordatevi che la musica e l’armonia non richiedono molto denaro per l’infanzia del Parco Letterario. O è sano e allora non ha bisogno di troppi soldi, o non crescerà.
La settima foglia Talia: Non cercate di far programmi troppo in grande. Se siete stati o sarete finanziati, è per avere fiutato meglio l’economia nuova, più che i soldi. Pensate alla prima più che ai secondi.
L’ottava foglia Erato: Visite e spettacoli da cantastorie possono guidarvi più con l’amore che con la ricchezza dei mezzi tecnici, che spesso spegne la fantasia e dà più grasso che polpa.
La nona foglia Melpomene: Mettete presto in piedi una realizzazione nel Parco Letterario, ironica o tragica, comica o epica, una realizzazione serve più che un convegno o un premio letterario, e tante riunioni di esperti.
Stanislao Nievo