Orti urbani, un nuovo progetto per la loro diffusione in Italia nasce dalla collaborazione sorta tra Anci, Italia Nostra Onlus e Res Tipica. La presentazione ha avuto luogo questa mattina, venerdì 10 maggio, presso la Sala della Presidenza Anci, in via dei Prefetti 46, a Roma.
In tale occasione le tre associazioni si sono occupate di sottoscrivere un rinnovato protocollo di intesa per la promozione del Progetto Nazionale Orti Urbani, che si rivolge a tutti coloro, enti pubblici o privati, che si trovino in possesso di aree verdi e che vogliano destinarle alla coltivazione, nel rispetto della vocazione e della memoria storica dei luoghi.
I dettagli in proposito sono stati illustrati nel corso della conferenza mediante l’intervento di Veronica Nicotra, Segretario Generale Anci, Marco Parini, Presidente Italia Nostra Onlus, Evaristo Petrocchi, Responsabile nazionale Progetto Orti Urbani Italia Nostra Onlus e Fabrizio Montepara, Presidente Res Tipica.
L’iniziativa per la diffusione degli orti in città organizzata da parte di Italia Nostra Onlus aveva avuto inizio nel 2006 ed ora si prepara a trasformarsi in un progetto nazionale. Gli obiettivi principali del progetto consistono nel diffondere la cultura del verde e dell’agricoltura tra i cittadini sia nelle città che nelle aree periurbane, limitare il consumo del territorio, riqualificare aree degradate, valorizzare le produzioni ortive tipiche e locali, spesso in via di estinzione, nonché migliorare la qualità dell’ambiente.
In modo particolare, si punta alla costituzione di una rete comune degli orti urbani e periurbanid’Italia, accomunati da regole etiche condivise, pur nella diversità delle tipologie, degli usi, dei luoghi, dei territori, per rafforzarne l’identità e la conoscenza, e favorire lo sviluppo di un’economia etica a vantaggio diretto per le comunità.
ANCI, Italia Nostra e Res Tipica con la firma del protocollo, ribadiscono i seguenti obiettivi comuni:
1. considerare gli Orti come realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello sottraendoli ad eventuali situazioni di marginalità e degrado;
2. favorire la conoscenza e la diffusione della cultura degli Orti su tutto il territorio italiano;
3. favorire lo sviluppo di progetti di qualità sugli Orti da parte di soggetti pubblici e privati anche eventualmente avvalendosi di indicazioni o sistematiche che potranno essere definiti concordemente dall’Anci e da Italia Nostra;
4. valorizzare la qualità delle varie attività riconducibili agli Orti;
5. dare a tali spazi valore preminente di luoghi “urbani” “verdi” di qualità contro il degrado, il consumo di territorio e per la tutela dell’ambiente;
6. tutelare la memoria storica degli Orti favorendo la socialità e la partecipazione dei cittadini e la relativa possibilità di aggregazione;
7. favorire il recupero della manualità nelle attività connesse agli Orti;
8. favorire la scambio di esperienze e la collaborazione tra pubblico e privato.
In Italia i metri quadrati di orti urbani sono stati calcolati per circa 500 mila, parte di numerosi progetti già attivi nelle città italiane per la riqualificazione delle aree verdi cittadine.
Tra i principali casi promettenti troviamo quanto in progetto nella città di Genova, dove il comune, dall’iniziale adesione con i 7 mila metri quadri dell’area di “Begato”, riguardante orti “sinergici” o “innovativi”, intende partecipare anche con tutte le aree oggetto di orti tradizionali (circa 140) per una superficie di 300 mila metri quadri.
A Padova, il comune, dai primi 4 mila metri quadri della cosiddetta zona “Mandrie”, intende estendere l’adesione con ulteriori 18 mila metri quadri nei vari quartieri della città per destinare orti di circa 30/40 metri quadri ciascuno, a cittadini di ogni età e associazioni, con una funzione destinata a soddisfare non solo le esigenze di anziani o pensionati, ma di ogni categoria sociale.
Roma annuncia ulteriori 5 mila metri quadri nell’area della zona cosiddetta Giustiniana e nel cuore della valle della Caffarella, con la riattivazione della gestione agricola dei circa 170 ettari di proprietà comunale. A Perugia, infine, i 5 mila metri quadri dell’orto frutteto annesso all’antico convento di San Matteo degli Armeni, puntano a favorire la socialità e la vivibilità nello storico quartiere Sant’Angelo (uno dei più antichi della città) che sarà destinato ad orticoltura di qualitàper un primo appezzamento di 700 metri quadri.
Ad essere interessate dal Progetto Nazionale Orti Urbani saranno numerose altre aree italiane, grazie al supporto di Anci, del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ed alla realizzazione di attività formative e informative in proposito.
Marta Albè