Sono infatti le scuole i visitatori più assidui alle Grotte, dai piccoli di 3 anni alle scuole superiori, elbane e toscane continentali. Tutto l’inverno il parco archeologico è stato pronto per accogliere gruppi accompagnati da un’archeologa o da guide parco.
Il Comune di Portoferraio, su iniziativa del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, ha organizzato appuntamenti a cui hanno risposto in maniera entusiasta i vari plessi elbani. Nel caso delle Grotte, le visite e i laboratori di didattica sono stati condotti dall’archeologa elbana Debora Ascione.
Tra le scuole arrivate tramite agenzie turistiche, i ragazzi della Toscana continentale si sono rivelati i più preparati, ma molte sono state le scuole provenienti da diverse parti d’Italia. Per tutti, la maestosità del panorama sulla rada di Portoferraio sorprende sempre e facilita i racconti sull’eredità delle generazioni che ci hanno preceduto, mentre la nostra terrazza panoramica è ormai il punto preferito per la foto di classe.
La collaborazione con il Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano ci ha portati a marzo al Centro Congressi di Firenze per Tourisma – Salone per il Turismo Culturale e Archeologia, dove l’Opificio LiberArti ha creato con i bambini cartoline con l’immagine più amata delle Grotte, quella che ricorda il mito di Psiche alata, presto disponibili anche all’Elba. Anche studenti universitari vengono a trovarci e, tra questi, visitatori abituali sono i futuri architetti americani della Syracuse University sede di Firenze.
Per concludere, si può solo constatare la fondamentale importanza del turismo scolastico e dell’offerta didattica sia per il numero di visitatori, in costante aumento, ma soprattutto per tenere vivo il rapporto tra il patrimonio culturale e naturale e l’uomo di oggi, con particolare attenzione ai giovani. È una pedagogia attiva, fondata sul patrimonio stesso e, nel nostro caso, sulla storia della Rada di Portoferraio nei secoli.