Una delle peggiori offese che un elbano possa mai ricevere da un “foresto” è di essere criticato e considerato retrogrado. Ricordo la reazione di rabbia espressa spesso con l’espressione “Cosa credono, che abbiamo ancora la sveglia al collo?”… Gli elbani non hanno più la “sveglia al collo” da tanti anni ormai, siamo diventati una parte integrante del mondo del lavoro moderno. Esiste però una pecca, e posso permettermi di menzionarla perché sono elbana e non del continente.
Sono pronti gli elbani a star dietro allo sviluppo di questi ultimissimi anni, che vede l’Elba trasformata da “isola mare-sole” a isola completa, con un turismo “totale”, di cui tanto e ovunque si parla?
In uno studio dello scorso anno commissionato dall’ISTAT risulta che solamente uno studente elbano su trenta arriva alla laurea. Certo il solo diploma di laurea non è sinonimo di evoluzione, molti sono i fattori nella formazione di un ragazzo. Il dato è comunque indicativo di un disagio che sorprende.
La nascita di nuove professionalità amplia la gamma tradizionale orientata al settore alberghiero e edilizio, i due motori trainanti dell’economia attuale. Che significa nuove professionalità? Basta pensare per esempio ai nostri musei, archeologici o minerari. L’esempio della PSA che gestisce il Parco Archeologico della Villa delle Grotte è degno di attenzione: instaura un precedente incredibile, ponendo al contatto col pubblico archeologhe professioniste e non custodi o bigliettai. L’apertura del Forte Falcone ha visto per la prima volta delle visite guidate condotte dall’Associazione degli Architetti elbani. Il curatore del Museo Gemmologico e Mineralogico di San Piero è anche curatore del Museo di Storia Naturale di Milano, e scoperte intitolate a suo nome fanno bella mostra di sé nelle bacheche di San Piero. Il direttore del Museo Archeologico di Marciana ha pubblicato libri di ricerche e scoperte elbane. Le nostre guide ambientali fanno corsi di aggiornamento e specializzazione di livello nazionale e internazionale. Ricercatori di ogni paese in ambito biologico marino scelgono l’Elba come sede per le proprie indagini.
Anche le farfalle di passaggio sull’Elba provocano studi e ricerche a livello mondiale. A Portoferraio ci sono due maestri d’ascia, mentre una regata di pregiate barche a vela d’epoca ricorre ogni giugno grazie alla nostra Lega Navale Italiana. Le palme dal punteruolo rosso sono monitorate da una agronomo paesaggista di Capoliveri. Musicisti delle orchestre più prestigiose suonano insieme ai nostri ragazzi.
La nuova e innovativa Gestione Associata dei Comuni e del turismo elbano ha cominciato a promuovere un futuro che va oltre le certezze precedenti. Sconfina in ambiti e discipline nuove, che non solo aprono la strada a una nuova professionalità, ma sono da sole capaci di spalancare opportunità e modi di vita e di pensiero finora non esplorati.
Impossibile fare tutti gli esempi già consolidati sull’isola. Lascio ai ragazzi di oggi, i ragazzi elbani, delineare la scuola ideale, i corsi ideali, le professioni del domani. Sono loro che forse riusciranno a indicare quale modello seguire, e non gli adulti a scegliere le loro scuole, se questi adulti rimangono ancorati a modelli ormai obsoleti, e non più adeguati alla nuova Elba che è già nata.
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