Italia Nostra considera il progetto fallito, a causa di diversi fattori: mancanza di tutela da parte della Soprintendenza e del Comune di Portoferraio; erronea interpretazione da parte del progettista privato dei principi di tutela e valorizzazione delle lastre storiche. Dalla demolizione del “muretto”, le pietre storiche sono state tolte e riposizionate come “materiale di recupero” quale cordoli delimitanti un parcheggio e l’ingresso al nuovo condominio.
Venerdi 24 luglio, ospiti della Libreria Stregata a Portoferraio, che ringraziamo, abbiamo raccontato dell’interessamento di Italia Nostra per tentare di salvare un piccolo muretto, ultima testimonianza delle Saline Granducali di Portoferraio, situato all’interno del cantiere nato in zona Ex Acit (di fronte all’ospedale).
Ci era stato proposto dall’arch. Massimiliano Pardi, responsabile della direzione dei lavori che, per salvarlo, in considerazione delle già esistenti autorizzazioni del Comune di Portoferraio e della Soprintendenza di Pisa che vi prevedevano un parcheggio comunale, il muretto sarebbe stato “abbassato” a livello della strada.
L’attuale progetto del piccolo muretto delle antiche Saline è quindi frutto di un compromesso tra quello che si poteva fare per mantenere il valore di testimonianza storica e la disponibilità del progettista e della società proprietaria del nuovo centro commerciale e residenziale. Il muretto è stato in effetti demolito e le lastre originali usate come materiale di recupero. Del muretto vero e proprio rimane traccia tra il nuovo parcheggio e un ingresso pedonale, dove le lastre originali riposizionate nella stessa area sono state riconvertite per un uso più “pratico”, nuovo elemento architettonico di pregio del complesso stesso. Divideranno la carreggiata stradale dalla zona a verde e parcheggi che diventerà area pubblica e ceduta al comune di Portoferraio.
Italia Nostra Arcipelago Toscano preparerà un pannello commemorativo che illustrerà la storia delle vecchie saline portoferraiesi con informazioni culturali e storiche, unitamente a documentazione fotografica. Umberto Gentini e Franco Cambi collaborano con noi con le loro preziose ricerche e documentazione. Ci auguriamo che questo luogo quindi diventi una nuova sosta nell’itinerario turistico di Portoferraio, ma soprattutto che rappresenti per gli elbani la testimonianza di una economia del nostro passato nata ancora prima degli etruschi e romani, continuata con Cosmopoli, e rimasta fiorente fino alla nascita degli Altiforni che con la loro presenza demolirono nel 1900 tutte le saline.
Durante la conferenza abbiamo infatti appreso della demolizione di una parte dello stesso muretto contenente un tubo in ferro pieno, “molto duro”, dall’arch. Pardi originariamente ritenuto una vecchia struttura in cemento armato, rivelatasi poi, in seguito a testimonianza a lui stesso riportata da un vecchio elbano, una porzione di uno dei cancelli d’ingresso degli Altiforni.
Infine, è stato mostrato un video del 2008 sulla demolizione del vecchio Capannone Ex Acit, fulcro e origine della ristrutturazione di tutto l’isolato in questione e della nascita del nuovo centro commerciale e residenziale a Portoferraio. Le potenti macchine demolitrici, vere protagoniste del video, appaiono perfino nei titoli di coda del documentario commissionato dall’arch. Pardi al regista Muti. Questa zona era sede di almeno tre punti fondamentali, se pure ormai quasi cancellati, della archeologia industriale nella nostra storia più recente. Italia Nostra sottolinea ancora una volta la necessità di conservare le nostre radici e il nostro patrimonio, in questo caso disatteso.
Foto arch. Massimiliano Pardi
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