Da quando mi trasferii in America nel lontano 1984, è stato quasi impossibile, una volta tornata in Italia, essere presa sul serio su alcune questioni. La reazione italiana a tanti miei discorsi ogni tanto si riassume cosi: “ehh… ormai sei americana, non sai come funzionano le cose qui!”, intendendo che in America le cose sono semplici, o semplicistiche, mentre in Italia sono molto, “ma molto” più complesse, o complicate, a seconda degli argomenti.
È vero, non lo nego, le cose in Italia sono più complicate, soprattutto quelle pratiche. Spesso si guarda agli Stati Uniti con un misto di ammirazione ma anche di distacco e di accondiscendenza, ma fa bene sottolineare che il punto di inizio di ogni progetto americano parte da una base imprescindibile: la chiarezza, il rigore, la famosa e immancabile lista dei punti, che assomiglia alla nostra lista della spesa. Punto 1; Punto 2; Punto 3 …
Posso allora osare, in questa mia rubrica dai paragoni sicuramente azzardati, riallacciare il nostro sistema museale elbano al sistema che unisce i più famosi musei washingtoniani sotto il grande ombrello chiamato “The Smithsonian Institution”, fondata nel 1846, che comprende 19 musei e gallerie, il Parco Zoologico Nazionale e nove strutture di ricerca.
Punto 1: Per la mia similitudine con un centro culturale, scientifico e museale elbano, prendo come esempio il caso portoferraiese della Cosimo de’ Medici, o la nuova Gestione Associata del Turismo? In questi ultimi anni il nostro Comune di Portoferraio si è adoprato per attuare importanti restauri, ma rimane costante il problema di come coordinare, tenere aperte e sostenere queste strutture. In altri Comuni ci sono iniziative egregie, molto si sta facendo in questi ultimi anni. Bisognerebbe però procedere per passi, e proseguire insieme in una visione globale di intesa e di obiettivi di base.
Punto 2: Qui di seguito elenco quanto descritto negli obiettivi dello “Smithsonian”, mi piacerebbe che voi vi immedesimaste e rispondeste per la parte elbana corrispondente, pensando alla nostra realtà:
- La Nostra Missione: aumentare e diffondere la conoscenza.
- La Nostra Visione: Modellare il futuro preservando la nostra eredità, scoprendo nuove conoscenze, e condividendo le nostre risorse col mondo.
- I Nostri Valori: Scoperta; Creatività; Eccellenza; Diversità; Integrità; Servizio.
Punto 3: Qui si può trovare un collegamento anche con i nostri ragazzi e le nostre scuole: Il Consorzio dello Smithsonian aiuta a diffondere uno spirito di collaborazione interdisciplinare per stimolare lo scambio intellettuale all’interno dello “Smithsonian” e oltre… per collaborazioni con altri musei, centri di ricerca e programmi.
Punto 4: Questa per noi è una delle parti più cupe, all’Elba la cura del verde pubblico non ha ancora conquistato il dovuto rispetto e la necessaria attenzione. Sorprenderà apprendere infatti che il sistema museale “Smithsonian” ha anche un certo numero di musei all’aria aperta, giardini o spazi verdi concepiti appositamente all’esterno di musei, che offrono visite condotte da storici dell’arte o da esperti in orticoltura, tanto i giardini sono curati.
Punto 5: Eccoci finalmente al punto su cui mi piace insistere, perché credo che l’Elba sia veramente matura da questo punto di vista: i volontari allo “Smithsonian” giocano un ruolo essenziale nell’ispirare e coinvolgere milioni di persone da tutto il mondo.
Punto 6: Le iscrizioni, i contributi, donazioni e offerte, sono una parte non indifferente della partecipazione pubblica (nonostante i musei a Washington siano gratuiti). Da noi questa possibilità per ora non esiste.
La mia esperienza sugli immancabili confronti tra l’America e l’Europa mi ha abituata anche a vedere come, nel bene e nel male, tutto transita, tutto arriva da una parte dell’oceano all’altra: noi assimiliamo pregi e difetti, usi e costumi. Allora, speriamo che, tra i pregi, assimiliamo in un prossimo futuro lo spirito del logo dello “Smithsonian, Seriously Amazing”, e possiamo sperare in una “Elba, veramente strabiliante”, che meravigli, sorprenda e trascini.
Cecilia Pacini