Per quasi un anno Marciana Marina e Procchio hanno brillato in una mostra prestigiosa (“Da Fattori al Novecento”) che ha esposto quadri e foto d’epoca della famiglia.
Fino all’inizio dello scorso gennaio, per quasi un anno intero, Marciana Marina e Procchio hanno brillato a Firenze, protagoniste all’interno di una mostra prestigiosa che ha esposto quadri e fotografie d’epoca di una collezione importante di opere della famiglia Olschki, intitolata “Da Fattori al Novecento”. Il 5 luglio, ad Arezzo, alla Casa Museo di Ivan Bruschi, verra’ riproposta una parte consistente di quella mostra. A Firenze la selezione dei dipinti esposti faceva parte di una più ampia raccolta formatasi nel tempo in seno ad una vera e propria saga familiare: il nucleo originario si deve infatti alla consuetudine di Giovanni Del Greco con Giovanni Fattori che dedicò all’amico, medico e garibaldino, alcuni quadri celebrativi delle sue imprese risorgimentali. Ampliata dal genero Alessandro Roster, la collezione venne incrementata dalle figlie di lui, Renata e Rita, maritate rispettivamente Rapisardi e Olschki.
È a quest’ultimo ramo della famiglia, conosciuta a livello internazionale per l’eccellenza dell’omonima impresa editoriale, che è dedicata la prima mostra della serie intitolata ‘Le case della vita’, un ideale viaggio che prevede di presentare al pubblico raccolte d’arte legate alla cultura e al gusto di protagonisti noti, ma anche appartati, della storia italiana antica e più recente. Questa prima occasione ci introduce dunque, grazie anche alla presenza in mostra di un repertorio fotografico di notevole qualità, nelle stanze della collezione e nei luoghi – da Firenze all’isola d’Elba – che dettero spunti molteplici ai quadri, fra gli altri, di Giuseppe Moricci, Giovanni Signorini, Lorenzo Gelati, Giuseppe Abbati, Odoardo Borrani, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Eugenio Cecconi, Luigi Gioli, Llewelyn Lloyd, Plinio Nomellini e che costituirono lo scenario stesso delle vicende quotidiane degli Olschki e di coloro che accanto ad essi vissero stagioni irripetibili di feconda creatività.
In questa lunga pagina di storia si alternano i difficili passaggi delle due guerre mondiali e delle leggi razziali, con le pacate parentesi delle vacanze elbane, durante le quali si stemperano gli echi degli esili subiti, delle perdite e delle macerie lasciate alle spalle, per ritrovare ogni volta la speranza e la forza di riprendere il percorso. Se i passaggi difficili si legano e incidono profondamente nell’attività della Casa Editrice, i momenti sereni s’identificano con i soggetti della pittura dei Macchiaioli, con l’amicizia e le frequentazioni elbane del pittore livornese Lloyd. Nei suoi dipinti, che chiudono le acquisizioni della collezione, si ritrova la ricerca della serenità perduta della generazione che ha vissuto le devastazioni dell’ultima guerra.
Per arrivare ai giorni nostri, che confermano il binomio Firenze e isola d’Elba, alcune di queste foto sono state riproposte con commozione e partecipazione agli elbani dall’Editore Daniele Olschki durante la sua visita a Portoferraio dello scorso mese. Persino la curatrice della mostra, Alessandra Rapisardi, e’ legata ancora all’Elba da consuetudini familiari di sempre. Si potrebbero perfino citare, approfittando dell’occasione, oltre i meravigliosi quadri di Procchio e di Marciana Marina di Lloyd, anche i non dimenticati “Pittori delle Dune” degli anni ’50, espressioni artistiche minori, nel panorama della pittura toscana, ma sempre dignitose e comunque importanti per la comprensione della vicenda culturale di quest’isola, che ricordano di nuovo una particolare presenza Olschki e Rapisardi.
Cecilia Pacini – Italia Nostra Sezione ElbaGiglio