Cronoprogramma delle presentazioni
con Italia Nostra
Ricordi e aneddoti dell’isola d’Elba (1814-1815) di André Pons
curato da Gianfranco Vanagolli
Ristampa a cura della nostra Sezione
Ore 21,30
15/7 Porto Azzurro via D’Alarcon
22/7 Capoliveri Auditorium La Vantina
6/8 Marciana Marina Sede Proloco La Torre
(orario da definire)
14/9 Portoferraio Museo dei Mulini
In occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Napoleone primo, avvenuta a S. Elena il 5 maggio 1821, esce, promossa da Italia Nostra Arcipelago Toscano, la nuova edizione dei Ricordi e aneddoti dell’isola d’Elba (1814-1815) di André Pons, curata da Gianfranco Vanagolli per la collana saggistica VIE della Vittoria Iguazu Editora di Livorno.
Diverse sono le fonti che raccontano il soggiorno di Napoleone all’Elba, ma nessuna ha l’ampiezza e la complessità dei Ricordi, pubblicati originariamente a Parigi, presso Plon, nel 1897, a cura di Léon G. Pélissier, con il titolo di Souvenirs et anecdotes de l’ile d’Elbe, dopo un non facile lavoro su manoscritti lasciati lacunosi e in disordine dall’autore.
L’opera, tradotta in italiano nel 2014 da Gianfranco Vanagolli con la collaborazione di Rosa Bianca Cigheri, Cecilia Pacini e Luigi Maroni, per l’Editrice Le Opere e i Giorni, appare ora con una nuova veste grafica e con le varianti imposte da un’attenta rilettura.
André Pons si divideva tra Rio Marina, dove esercitava la funzione di amministratore delle locali miniere di ferro per la Legion d’Onore, e Portoferraio, quando Napoleone giunse all’Elba, investito della sua sovranità dal trattato di Fontainebleau. Il suo iniziale atteggiamento verso l’imperatore, peraltro ricambiato, fu diffidente e ostile, ma mutò col tempo, per diventare mosso da una sincera devozione, che tuttavia non sconfinò mai nel servilismo. Per questo i Ricordi descrivono, tramite pagine talora non prive di intenti letterari, il grande còrso nella sua grandezza, ma anche nelle sue contraddizioni, in una panoramica disincantata che si allarga all’intero entourage imperiale: da Madame Mère a Paolina ai generali, Drouot, Bertrand, Cambronne. Emerge, inoltre, dall’opera, il contesto sociale, politico e culturale di un’isola che Pons conosceva molto bene e che amava fino a dichiarare: “Je suis tout à fait Elbois par affection”.