Una segnalazione semplice, riferita a un caso specifico, ha provocato un interesse crescente su un argomento che a noi sembrava non abbastanza conosciuto all’Elba, l’inquinamento luminoso, ed è stata ripresa immediatamente sulla pagina Facebook e sul sito nazionale di Italia Nostra Onlus. Con sorpresa abbiamo ricevuto, in questi pochi giorni dal nostro primo articolo, commenti di solidarietà e condivisione. È vero che le prime risposte di alcuni portoferraiesi sono state di perplessità e alcune aperta critica, ma ognuna delle persone che, inizialmente favorevole alla nuova illuminazione, ha constatato di persona le dimensioni dei nuovi lampioni prospicienti la spiaggia, non ha potuto che ricredersi.
L’associazione no-profit per la protezione dell’ambiente notturno Cielo Buio, membro della Federazione delle Associazioni Ambientaliste Europee, ha pubblicato nel loro sito il nostro articolo, scritto a firma congiunta con Legambiente, con questo commento:
“Cari amici di Italia Nostra, CieloBuio è a vostra disposizione in questa battaglia contro l’inquinamento luminoso. CieloBuio appoggia Italia Nostra e Legambiente riguardo alla lotta all’inquinamento luminoso all’Isola d’Elba.”
Sul loro sito si legge anche:
“I LED, la propaganda dice, fanno diminuire l’inquinamento luminoso. Le immagini dallo spazio provano il contrario. I LED bianchi inquinano meno SOLO SE si installano con livelli di illuminazione almeno 3 volte più bassi rispetto all’illuminazione tradizionale al sodio ad alta pressione”.
L’Associazione Astrofili di Piombino, con la quale abbiamo già condiviso simili battaglie, ha pubblicato il nostro articolo e ci scrive:
“Condividiamo questa segnalazione relativa all’inquinamento luminoso all’Isola d’Elba, un problema che ci riguarda da vicino (il cielo proprio davanti al nostro osservatorio di Punta Falcone). La cosa peggiore è quella che non ci sono proporzioni. Lì una quantità di luce sproporzionata e, pochi metri più in là, il buio! La sproporzione fa sembrare buia una zona illuminata giustamente. Senza proporzione ogni luogo sembrerà sempre buio e i cittadini continueranno a dire che le strade sono buie.”
Il nostro articolo, ripreso con diverse interpretazioni sui media elbani, è stato pubblicato dall’emittente Controradio Toscana. Il WWF Val di Cornia ci ha espresso condivisione su Facebook, e cosi anche L’Unione Astrofili Senesi che gestisce l’Osservatorio Astronomico Provinciale di Montarrenti, il Gruppo Astrofili DLF di Rimini, che gestisce l’Osservatorio Monte San Lorenzo, e i Cacciatori di Stelle, Circolo Astrofili di Montecchio Maggiore (VI). Naturalmente l’articolo è apparso su Greenreport.
Abbiamo inoltre ricevuto un commento prezioso dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, che volentieri riportiamo qui di seguito:
“Ormai è ben noto come l’inquinamento luminoso condizioni in modo negativo tutti gli organismi viventi e abbia pesanti conseguenze sugli ecosistemi. A questo proposito esiste un’ampia letteratura specialistica e divulgativa prodotta negli ultimi venti anni (a titolo di esempio si possono citare i contributi di Rich C. & Longcore T., eds., 2006. Ecological Consequences of artificial night lighting. Island Press, Washington e di Camerini G., 2014. Impatto dell’illuminazione artificiale sugli organismi viventi. Biologia Ambientale, 28 (1): 65-89).
Gli effetti dell’inquinamento luminoso interessano in vario grado tanto le piante che gli animali, sia invertebrati, sia vertebrati, viventi negli ambienti terrestri e acquatici. Interferenze nell’alternanza naturale giorno-notte influenzano lo svolgimento dei processi fisiologici. Ad esempio l’esposizione alla luce artificiale durante le ore notturne causa alterazioni dei ritmi circadiani e circannuali. L’inquinamento luminoso può anche portare all’effettuazione di comportamenti normalmente attuati nelle ore di luce, nel corso delle ore notturne, con gravi conseguenze in primo luogo sulla riproduzione, che dipende strettamente dal fotoperiodo.
Impatti altamente negativi si verificano anche a carico dei meccanismi di orientamento e migrazione di invertebrati (es. Crostacei e farfalle), uccelli e mammiferi (Chirotteri). Questi organismi, che si orientano grazie alla luce della luna e delle stelle, in presenza di illuminazione artificiale non riescono a raggiungere i siti di rifugio, alimentazione o svernamento (“effetto barriera”); tutto ciò a lungo termine può portare ad estinzioni locali e a perdita di biodiversità nelle aree soggette a intensa illuminazione artificiale.
La luminosità può condizionare i tempi dedicati alla ricerca delle fonti alimentari da parte delle specie animali; in questo modo l’interferenza della luce artificiale può far insorgere fenomeni di competizione tra specie diverse che altrimenti non si verificherebbero.
Inoltre le specie che non sono in grado di tollerare le luci artificiali possono andare incontro a estinzione ed essere sostituite da altre favorite dall’illuminazione notturna.
Infine, ma non ultimo, va ricordato l’effetto attrattivo operato dall’illuminazione artificiale. Le conseguenze dell’attrazione sono molteplici. La più evidente è la mortalità diretta causata da ustioni, intrappolamento, perdita di energie causata dell’attività protratta intorno alle luci o cattura da parte di predatori, attratti sul posto dalla concentrazione di potenziali prede (come avviene per i pesci e certe specie di pipistrelli) e dalle condizioni di visibilità (predatori diurni come alcuni rettili e uccelli attivi di notte grazie alla luce artificiale).
Per queste ragioni dotare la spiaggia de Le Ghiaie di un’illuminazione di tipo industriale avrà senz’altro pesanti conseguenze sulla sopravvivenza dell’intera fauna dell’area e non solo sulle specie minacciate, di grande valore conservazionistico.”