(Dal Monitore d’Etruria del 2 luglio 1814)
PORTO-FERRAIO (Dal nostro inviato speciale) : Abbiamo appreso da fonte bene informata del circle Imperiale, che nei giorni 4 e 5 giugno u.s., la Principessa Paolina Bonaparte Borghese ha soggiornato in grande segreto all’ Elba. La bella, frizzante e irrequieta sorella di Napoleone è particolarmente nota per le due stupende sculture in marmo bianco del celebre Antonio Canova, raffiguranti la Venere Vincitrice e la Ninfa Galatea, per le quali si dice che abbia direttamente posato. Si dice anche che la Principessa sia stata latrice di un messaggio di riavvicinamento del Re di Napoli Gioacchino Murat, all’Imperatore. Questa ipotesi troverebbe conferma nelle voci che stanno circolando fra le diplomazie europee in preparazione del G5 da tenere a Vienna nel prossimo autunno. Il Congresso dovrebbe portare le grandi potenze della Santa Alleanza : Inghilterra, Austria , Prussia, Russia e Francia, a ridefinire la mappa delle sovranità europee. Una mappa che comunque sembra inspirata, a parte dettagli minori, come il Principato di Piombino, le sovranità borboniche a Longone, il Ducato di Parma,… agli assetti europei pre-napoleonici. Al riguardo si dice appunto, che calano fortemente le probabilità che il Murat, nonostante il suo repentino cambio di capo dell’inverno trascorso, possa mantenere il trono napoletano.
Qui a Portoferraio stanno proseguendo i lavori di ristrutturazione alla Villa dei Mulini così da potere accogliere l’auspicato arrivo dell’Imperatrice Maria Luisa e del Re di Roma. Al riguardo si parla di una intensa corrispondenza fra Napoleone e S.M.I.R Ferdinando III Granduca di Toscana, affinchè “ l’amato zio” convinca la nipote Maria Luisa a raggiungere all’Elba l’ ex Imperatore dei Francesi .Il nostro Sovrano Ferdinando III, di fatto si trattiene a Vienna, presso il fratello Francesco I, Imperatore d’Austria, con lo scopo di operare affinchè la restaurazione in Toscana segua il clima di tolleranza illuminista e di conquiste civili che avevano caratterizzato il governo toscano del loro grande padre, il Granduca Pietro Leopoldo, prima che lo stesso cingesse la corona di Imperatore d’Austria.
Da fonti bene informate della Accademia dei Georgofili si apprende che il Granduca Ferdinando III ricorda spesso gli illuminati decreti di Pietro Leopoldo, fra i quali le norme minerarie liberiste del 1788 che abolivano nel Granducato la feudale “ regalia” e estendevano ai proprietari del suolo anche quella del sottosuolo . ( Questa norma chiaramente non si applicava all’Elba che al tempo era parte del Principato di Piombino e i giacimenti a ferro proprietà “ feudale” dei Ludovisi Boncompagni ). Ma certamente Ferdinando III ricorderà in particolare quando nel 1786, egli appena diciassettenne, venne emanato il decreto, che seguendo i dettati di Cesare Beccaria, aboliva nel Granducato, primo stato al mondo, la tortura e la pena di morte.
Ai nostri lettore può essere di interesse una digressione curiosa del loro cronista. Come noto il nostro Sovrano Ferdinando III ( come del resto il fratello Imperatore d’Austria) ebbe i natali a Firenze nella Reggia di Palazzo Pitti il 6 maggio del 1769. Poco più di tre mesi dopo, il 15 agosto nasceva Napoleone nella casa dei Buonaparte ad Ajaccio appena divenuta francese. La famiglia di condizioni borghesi, ma con possibili ascendenze nella piccola nobiltà toscana, era fervida seguace, al tempo, dei dettati illuministi ed indipendentisti di Pasquale Paoli. Dettati peraltro che furono patrimonio anche di Napoleone fino, più o meno, alla vigilia del Regno Anglo-Corso dei primi anni ’90 del secolo passato, durante il quale iniziò la sua scalata per costruire sulla punta delle baionette una effimera Europa.
E’ opinione del vostro cronista che le aspettative di Napoleone sull’arrivo di Maria Luisa andranno deluse, mentre sembra certo il prossimo arrivo della Madame Mère. Per l’ augusta Signora si sta preparando come residenza Casa Vantini a due passi dalla Villa dei Mulini e sono velatamente iniziate le indagini sulle giovani del notabilato elbano per individuare le dame d’onore della madre dell’Imperatore. Fra le altre si parla di Lucrezia Ponce de Leon, giovanissima e bella sorella di Domenico, Ufficiale d’ordinanza di Napoleone , e discendente ( si dice) del primo governatore spagnolo di Longone. Ma sembra che le maggiori possibilità ricadano su Rosa Mellini, figlia del vedovo Ten. Coll. Ing. Giacomo Mellini, di cui abbiamo avuto modo di scrivere nelle precedenti edizioni del Moritore, il quale fra l’altro sembra che venga incaricato in un prossimo futuro di provvedere ad un progetto esaustivo per dare dignità imperale alla dimora di campagna recentemente acquistata da Napoleone a S. Martino, presso la quale sono in corso i primi lavoro di abbellimento.
L’Imperatore inoltre, ha acquistato la proprietà di San Martino, con i franchi di Paolina, dalla famiglia Manganaro ed è curioso rilevare che il Bonaparte viene a trovarsi come vicina una famiglia di coltivatori diretti , i Delle Fave, di origine riese e nota per i suoi forti sentimenti anti francesi e anti napoleonici. “ Il nano corso” o “ la belva insanguinata” sono i tipici epiteti con il quali il patriarca dei Delle Fave indica l’ Imperatore. Sentimenti ed epiteti variamente diffusi nel popolo minuto delle campagne , delle cave di ferro e di granito, delle saline e delle tonnare dell’Elba, dove Francia e Napoleone hanno voluto dire soprattutto tasse e caduti nelle sanguinose battaglie europee. Un popolo minuto che costituisce la stragrande maggioranza dei circa dodici mila abitanti dell’Elba, per il quale poco incidono le parate e le feste della Portoferraio napoleonica, e troppo le piccole e grandi arroganze o soprusi del migliaio di militi napoleonici: francesi, corsi, polacchi, mamelucchi,… che occupano l’Isola. A proposito di Mamelucchi, che come i nostri lettori ricorderanno sono un retaggio della improvvida impresa egiziana di Napoleone, rileviamo come in questo periodo il potente Impero Ottomano sia lacerato dalla rivolta dei Giannizzeri e in conseguenza di ciò si intensificano i movimenti di liberazione in Grecia e nei Balcani, e come la Sublime Soglia, dopo l’Egitto, stia perdendo il controllo anche dei Paesi Barbareschi, dalle cui coste salpano gli sciabecchi dalle vele nere che ancora vengono , sia pure sporadicamente, segnalati nelle acque dell’Arcipelago Toscano a caccia di bottini e schiavi da vendere nel mercato di Tunisi.
Beta de Latorre
(Le notizie si basano su precise documentazioni variamente riportate dalle migliaia e migliaia di libri che, in tutte le lingue , parlano di Napoleone. In particolare per quanto riguarda i raids barbareschi, le cronache narrano di sporadiche segnalazioni , ma soprattutto dell’ arrivo a Longone di uno sciabecco il cui rais voleva vedere ed onorare l’Imperatore. Nel 1815 poi, dopo la fuga di Napoleone dal suo confino elbano, si ebbe fra” storia e leggenda” il rapimento e la vendita al mercato di Tunisi del piccolo Giuseppe Vantini, che secondo alcuni sarà il famoso Generale Yusuf delle truppe coloniali francesi. Per quanto riguarda le vicende della famiglia Delle Fave si rimanda a quanto narrato nel racconto “ Il Vicino di Napoleone” di Alessandro Allori. Del libro riportiamo il sentire del giovane Ulisse delle Fave, nipote del Patriarca, tornando nell’estate del 1815 all’Elba dopo avere combattuto a Waterloo : “ Era tutto li intatta come l’aveva lasciata, con il castello del Volterraio a vegliare eterno sul golfo….ma era chiaro che niente sarebbe tornato più come prima…sapendo che si poteva essere non sudditi ma cittadini”.
Ed a proposito di suddidi e cittadini, è stato deciso ed “ autorizzato con piacere ( sic)” che il relitto della Concordia con il suo carico di veleni vada a Genova percorrendo una rotta di 200 miglia in pieno Santuario Internazionale dei Cetacei , prossima alle aree protette del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e alle riserve marine della Corsica. Non resta che auspicare fortemente che tutto vada per il meglio, ma per favore, e per carità di Patria, quando la Concordia arriverà a Genova si evitino trionfalismi, poichè mettendo a rischio l’ambiente e l’ economia del Mare Toscano e del Mare Ligure è stato infranto, con l’aggravante del “ piacere”, un principio fondamentale di civiltà, recepito anche dalla legislazione europea e nazionale: quello della precauzione.)
B.T.