Sabato 18 maggio, giornata internazionale della “Notte dei Musei”, Italia Nostra Sezione dell’isola d’Elba e Giglio ha tenuto la sua consueta riunione trimestrale.
In occasione della riunione e’ stata organizzata una visita in anteprima ad una mostra concepita dal nostro Vice Presidente, Gianfranco Vanagolli, documento prezioso di storia isolana, nella chiesa del SS. Sacramento. Ringraziamo sentitamente Mario Forti per la squisita ospitalità e accoglienza e Giancarlo Molinari per l’aiuto prezioso. Vi invito a leggerne qui di seguito il commento della nostra socia Gisella Catuogno.
Dopo la riunione nella Sala della Gran Guardia, alcuni soci sono andati a cena all’Enoteca delle Fortezze, presidio elbano dello Slow Food, con una incredibile cena a base di tropeolo, borragine officinale, palamita elbana e limoni del Viticcio. Poi, sempre tutto a piedi nel centro storico mediceo di Portoferraio, con questo percorso dalla Porta a Mare alla Porta a Terra in cima alle Fortezze, abbiamo proseguito giù sul lungomare fino alla Torre della Linguella, al Museo Civico Archeologico, con una visita guidata dell’archeologo Marco Firmati, venuto espressamente da Siena per l’apertura straordinaria serale e gratuita, nell’ambito degli eventi organizzati dal Comune di Portoferraio di “Amico Museo”. Una giornata intensa e piena di eventi speciali.
Cecilia Pacini
[message_box color=”white”]Diciassette tavolette votive, quasi tutte siglate PGR, “per grazia ricevuta”: quasi tutte settecentesche, due soltanto dell’800. Questo il tesoretto custodito da secoli nella chiesa del SS Sacramento ma solo da ieri esposto nei locali della sagrestia, dove ne hanno preso visione, in anteprima, i soci di Italia Nostra, che ha contribuito al loro restauro.La straordinaria scoperta è avvenuta quindici anni fa, grazie alle ricerche instancabili di Gianfranco Vanagolli, che solo in questi giorni, però, ha potuto realizzare la speranza di vederle offerte all’attenzione del pubblico. Sono opere interessanti e commoventi nella loro ansia di voler esprimere, attraverso forme e colori, a volte ingenui ma talora raffinati e testimoni di tendenze culturali in atto, la gratitudine e la riconoscenza per un pericolo scampato e per la salvezza o la salute ritrovate. Si va dalla bambina sfuggita all’assalto di un cane più grosso di lei, ad una donna sofferente di emottisi che giace sul suo letto a baldacchino, invocando, come tutti, del resto, la Santa Croce salvifica; da una coppia che languisce in un giaciglio e ad un prodigio avvenuto nella stessa chiesa che custodisce gli ex voto, rivisitata, però, per esigenze di narrazione artistica, con due colonne centrali in aggiunta a quelle effettive, per poter dividere la scena tra un prima denso di pericolo e un dopo in cui si glorifica la grazia ottenuta.Ma ancora più attraenti appaiono le immagini di argomento marino, dove il pittore insiste sulla furia degli elementi di cui è vittima l’imbarcazione di turno -leudo o bove che sia- che appare quasi inghiottita dalle acque, col suo disgraziato equipaggio che si mostra impotente a governarla, per le vele stracciate dalla forza del vento e gli altri strumenti di navigazione fuori uso per il turbinio spaventoso delle onde e l’infuriare del temporale. Il veliero si trova talvolta vicino alla costa ma impossibilitato a raggiungerla senza danno, mentre da terra uomini, donne e ragazzi sulla spiaggia chiamano i marinai e invocano la Madonna, la Santa Croce e i santi più familiari.I paesaggi che fanno da sfondo sono i nostri: le Viste, il Golfo di Campo, l’esterno e l’interno del SS. Sacramento, i colli e le marine elbane.Insomma, un gioiello vero queste tavolette, considerando la loro datazione e la rarità che accompagna il genere: da apprezzare e custodire con cura come testimonianza, degna d’ attenzione e di rispetto, della devozione della nostra gente e della fatica delle loro esistenze.
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