I ricercatori del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, che ringraziamo, hanno risposto al nostro appello sull’inquinamento luminoso crescente all’isola d’Elba. Pubblichiamo con piacere il loro contributo, e lo condividiamo con i nostri Soci e la Stampa.
“Ormai è ben noto come l’inquinamento luminoso condizioni in modo negativo tutti gli organismi viventi e abbia pesanti conseguenze sugli ecosistemi. A questo proposito esiste un’ampia letteratura specialistica e divulgativa prodotta negli ultimi venti anni (a titolo di esempio si possono citare i contributi di Rich C. & Longcore T., eds., 2006. Ecological Consequences of artificial night lighting. Island Press, Washington e di Camerini G., 2014. Impatto dell’illuminazione artificiale sugli organismi viventi. Biologia Ambientale, 28 (1): 65-89).
Gli effetti dell’inquinamento luminoso interessano in vario grado tanto le piante che gli animali, sia invertebrati, sia vertebrati, viventi negli ambienti terrestri e acquatici. Interferenze nell’alternanza naturale giorno-notte influenzano lo svolgimento dei processi fisiologici. Ad esempio l’esposizione alla luce artificiale durante le ore notturne causa alterazioni dei ritmi circadiani e circannuali. L’inquinamento luminoso può anche portare all’effettuazione di comportamenti normalmente attuati nelle ore di luce, nel corso delle ore notturne, con gravi conseguenze in primo luogo sulla riproduzione, che dipende strettamente dal fotoperiodo.
Impatti altamente negativi si verificano anche a carico dei meccanismi di orientamento e migrazione di invertebrati (es. Crostacei e farfalle), uccelli e mammiferi (Chirotteri). Questi organismi, che si orientano grazie alla luce della luna e delle stelle, in presenza di illuminazione artificiale non riescono a raggiungere i siti di rifugio, alimentazione o svernamento (“effetto barriera”); tutto ciò a lungo termine può portare ad estinzioni locali e a perdita di biodiversità nelle aree soggette a intensa illuminazione artificiale.
La luminosità può condizionare i tempi dedicati alla ricerca delle fonti alimentari da parte delle specie animali; in questo modo l’interferenza della luce artificiale può far insorgere fenomeni di competizione tra specie diverse che altrimenti non si verificherebbero.
Inoltre le specie che non sono in grado di tollerare le luci artificiali possono andare incontro a estinzione ed essere sostituite da altre favorite dall’illuminazione notturna.
Infine, ma non ultimo, va ricordato l’effetto attrattivo operato dall’illuminazione artificiale. Le conseguenze dell’attrazione sono molteplici. La più evidente è la mortalità diretta causata da ustioni, intrappolamento, perdita di energie causata dell’attività protratta intorno alle luci o cattura da parte di predatori, attratti sul posto dalla concentrazione di potenziali prede (come avviene per i pesci e certe specie di pipistrelli) e dalle condizioni di visibilità (predatori diurni come alcuni rettili e uccelli attivi di notte grazie alla luce artificiale).
Per queste ragioni dotare la spiaggia de Le Ghiaie di un’illuminazione di tipo industriale avrà senz’altro pesanti conseguenze sulla sopravvivenza dell’intera fauna dell’area e non solo sulle specie minacciate, di grande valore conservazionistico.”